Società e variazione IVA: le regole da seguire secondo l’AdE

L'Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione del 19 settembre 2024 n. 47/E, ha spiegato che quando una società viene liquidata ed estinta, i soci non possono più emettere note di variazione per l'IVA successivamente.

Società e variazione IVA: le regole da seguire secondo l’AdE

In pratica, se una società viene chiusa e non ha ancora emesso una nota di variazione per ridurre l'IVA, i soci non possono prendere il suo posto per richiedere il rimborso dell'IVA su un credito non incassato.

L'Agenzia delle Entrate ha sottolineato che le regole sulle operazioni straordinarie non si applicano quando una società viene liquidata normalmente. In caso di fusioni o incorporazioni di società, le nuove entità risultanti assumono tutti i diritti e gli obblighi delle società originali, compresi quelli relativi alle questioni fiscali. E la società che subentra prende il posto di quella incorporata e può emettere note di variazione per operazioni fatte dalla società precedente.

Tuttavia, quando una società viene liquidata in modo ordinario, la sua estinzione comporta la fine di tutti i rapporti, senza possibilità di subentro per i soci, compresa la facoltà di emettere note di variazione.

Se una società chiude prima di emettere una nota di variazione per ridurre l'IVA, il diritto al rimborso dell'IVA in eccesso non passa ai soci, ma si estingue insieme alla società. Questo è diverso da quanto avviene in una fusione o incorporazione, dove il soggetto che sopravvive acquisisce anche i diritti fiscali della società incorporata.

In sostanza, le regole fiscali cambiano a seconda del tipo di chiusura della società, e in caso di liquidazione ordinaria, i soci non possono prendere il posto della società per questioni fiscali come le note di variazione per l'IVA.

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