Lavoro domenicale: necessaria un’indennità extra?

La Cassazione ha confermato che il lavoro svolto di domenica deve essere ricompensato con un beneficio aggiuntivo (che non è necessariamente di natura economica) che può essere stabilito dal giudice nel caso in cui non sia specificato dal contratto collettivo. La Corte ha evidenziato che questo sovrapprezzo è concesso considerando la presunta maggior fatica del lavoro domenicale, basandosi sull'esperienza sociale comune

Lavoro domenicale: necessaria un’indennità extra?

La questione portata dinanzi alla Cassazione riguardava la condanna di un datore di lavoro al pagamento di una maggiorazione del 30% della retribuzione oraria globale per ogni ora di lavoro domenicale fino alla fine del rapporto di lavoro, insieme al diritto del lavoratore di ricevere indennità per il lavoro notturno e altre differenze retributive dovute.

Nel ricorso per cassazione presentato dalla società, si contestavano principalmente due punti:

- La previsione di una somma a titolo di danni per il lavoro domenicale senza prova effettiva del pregiudizio subito dall'operaio.

- La presunta nullità della sentenza riguardante le somme attribuite come incidenze sulle mensilità supplementari.

La Cassazione ha respinto il ricorso e ha stabilito che il lavoro svolto di domenica deve essere ricompensato con un beneficio aggiuntivo, che può essere determinato dal giudice in assenza di disposizioni specifiche nella contrattazione collettiva. Questo sovrapprezzo può anche comprendere benefici non necessariamente di natura economica, ferma restando l'applicazione della normativa contrattuale più favorevole. La Corte ha chiarito che il lavoratore che svolge attività la domenica ha diritto a essere compensato per la maggiore fatica sostenuta. La sentenza ha constatato il danno sulla base della presunzione della maggior fatica del lavoro domenicale, derivante da esperienza comune.

Per quanto riguarda il secondo motivo del ricorso, i Giudici hanno precisato che le differenze retributive dovevano essere considerate ai fini del TFR e delle mensilità supplementari per la loro ricorrenza nel rapporto di lavoro. L'omissione nella sentenza riguardo a specifici articoli contrattuali è stata considerata sanabile in conformità con la legge processuale, poiché il dispositivo risultava conforme al diritto.

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