Controllo aziendale a sorpresa: autista del trasporto pubblico locale licenziato per tasso alcolemico sopra il limite
La Corte di cassazione ha rigettato le obiezioni del conducente, secondo cui l’esito del controllo sarebbe stato viziato dal precedente utilizzo di un colluttorio a base alcolica

Un dipendente che lavorava come conducente per un'azienda privata di trasporto pubblico locale è stato licenziato in tronco dopo essere risultato positivo all'alcoltest, effettuato a sorpresa pochi istanti prima di iniziare il suo turno di lavoro. Il dipendente ha contestato il licenziamento, sostenendo di aver assunto un colluttorio a base alcolica per problemi legati a un ascesso dentale, che avrebbe falsato il risultato dell'alcoltest aziendale. Inoltre, affermava di essersi sottoposto con esito negativo a un controllo alcolemico presso i Carabinieri poco dopo il test in azienda: l'alcol rilevato poteva quindi essere dovuto al colluttorio e non al consumo di bevande alcoliche.
In particolare, l’avvocato del lavoratore contestava la procedura dell'azienda, poiché il secondo test era stato effettuato troppo presto rispetto agli intervalli di tempo richiesti dalla delibera regionale. La Corte di cassazione ha però rigettato le obiezioni del lavoratore, sostenendo che la distanza di circa trenta minuti tra l'assunzione del colluttorio e il test al lavoro rendeva incompatibile la presenza di residui alcolici nel sangue. Il lavoratore, infatti, aveva un tasso alcolemico superiore allo zero poco prima di iniziare il turno, confermato anche da un esame ematico successivo: è quindi irrilevante il fatto che il secondo test sia stato effettuato prima di quanto prescritto. I Giudici hanno quindi ritenuto che la condotta del dipendente fosse sufficiente a giustificare il licenziamento, specialmente considerando la natura delicata dell'attività svolta (Cass. n. 12564 dell’8 maggio 2024).